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Visualizzazione dei post da settembre, 2023

Azione/Reazione

  Azione/Reazione. Fermare il mare con le dita non si può e nemmeno svuotarlo col secchiello. Vallo a spiegare al bambino… No! Nemmeno le onde si possono annullare! Perché all’origine delle stesse c’é un vento lontanissimo che da brivido sul mare si è trasformato in onda. Impossibili da spiegargli sono le diverse maree e il flusso complesso delle correnti. La mar (Il mare), come la natura, non sono cattive e nemmeno ostili solo perché si dimostrano incompatibili con le nostre pretese. Questione di punti di vista. Questione di cosa mi focalizzo sia centrale e, fidatevi, l’umanità, non lo è! Tutte le volte che l’uomo lascia campo libero alla sua arroganza, al potere illusorio della tecnica al servizio del profitto inevitabilmente si scende un gradino. La natura, che è la vita stessa, è un sistema di impressionante complessità che non ammette cose umane come la stupidità, la cattiveria, l’ipocrisia. 
L’essere umano col suo raziocinio ha la presunzione di poter fare e disfare sulla base de

Flussi e benedette turbolenze

  Uno studio su Nature descrive la perfezione e funzionalità delle turbolenze del flusso sanguigno nelle arterie aortiche dell’essere umano. Stupiscono sempre queste riprove sugli adattamenti funzionali, sulle invisibili correlazioni, sugli equilibri impalpabili. In qualche modo, spesso invisibile, ogni cosa ha insomma una logica, una funzione che esiste e agisce anche a nostra insaputa. Per ottenere questo, a madre natura, sono stati necessari milioni di anni di cambiamenti e relativi adattamenti, di errori e correzioni, ma... Niente! L’essere umano, come un adolescente non particolarmente dotato e con la velocità impressa dalla tecnologia, si illude di poter giocare a fare Manitú. “Ci vuol delicatezza, attenzione e molta pazienza” questo mi diceva mia mamma quando da piccolo mi insegnava a infilare il filo nella cruna dell’ago. Credo sia valida come lezione di vita perché così è in ogni cosa: ci vorrebbe il suo tempo. Senza barare! Perché a ogni azione corrisponderà una reazione. G

Scrittori, editor, writer coach, writing trainer…

Scrivere è cosa delicata e bellissima. Ci si “schiacciano” le ore guardando nel vuoto, oppure osservarvando ogni dettaglio da infiniti punti di vista e riconoscendo quale tra questi risuona abbastanza da trasformarsi in emozione; quali, la memoria e il tuo demone, si affannano a riproporti maniacalmente. Trasformare tutto questo in parole per alcuni è facile e per altri meno, ma rimane sempre una meraviglia in bilico tra equilibristi e domatori. Il proprio scritto, parlo per quel che mi riguarda, è quindi una continua sfida di sottili e impalpabili equilibri tra emozione e sottrazione, tra colore sottinteso e luce manifesta. Tutto questo, governato dai ritmi complessi scanditi dalle - per me incomprensibili - virgole, dai dubbi etimologici e grammaticali, dalla necessità di arrivare a una sintesi tra ritmo, melodia e armonia delle parole. Il risultato è sofferto e psichiatricamente in equilibrio tra convinzione e dubbio. Capirete quindi che una figura terza è esiziale. La complessità d

Quel che non sappiamo.

  Quel che non sappiamo e, ancor peggio, quello che presupponiamo di sapere, ci domina e inquina. Maledizione! “So di non sapere” pare dicesse Socrate, un paradosso potentissimo, che ribolle di autoironia e quindi di intelligenza sottile e acuminata.
 Uhhh quanto ci prendiamo sul serio alle volte! Con le nostre convinzioni granitiche, con la necessità di costruirci l’altarino dal quale bacchettare sentenze e incolonnare i buoni e i cattivi, il giusto e lo sbagliato. Mettiamoci anche il carico degli anni che ci illude che tutto abbiam già visto e tutto comprendiamo…
 Che pretese di sapere ci hanno inculcato? A quali insicurezze abbiamo permesso di dominarci così tanto? Quali sono i cattivi maestri (quelli sì da scrivere sulla lavagna!) che sono scivolati, che hanno disatteso, frainteso e infine annichilito i nostri talenti, le nostre possibilità? La nostra inestimabile “Recherche”. Ho troppi anni addosso per non vedere alle mie spalle tutte le certezze naufragate e trasformate, i fecond

La bellezza degli sbagli.

  "Rimandare è la scusa dei perdenti! I vincenti non hanno paura di perdere! Trasforma i tuoi problemi in vittorie! I vincenti sono persone determinate! Sei nato per vincere, devi pianificarlo, prepararti e aspettarti di vincere!   I vincenti fanno quello che i perdenti non vogliono fare, I perdenti si fissano sui vincitori, I vincenti non mollano mai!" Bene! Anzi... Male! Dopo questa sacchettata di velenoso letame motivazionale e profondo disagio psicologico, ragioniamo. Anche basta con questa favola orribile dei vincenti e dei perdenti. Questa robaccia genera solo sconfitti. Fatevene una ragione. Oggi voglio parlarvi dell’importanza degli errori, dei tentativi mal riusciti, delle situazioni spurie ma NON dalla solita e altrettanto tossica visione individuale ma, invece, dalla decisamente più importante, visione collettiva; quella che cambia i destini attraverso la potenza e la diversità delle sue storie. Partiamo dagli Stati Uniti dell’immediato dopoguerra animati dal