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Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

L’indifferenza uccide

Cosa è più terribile? La guerra o l’indifferenza? Cosa feriscono e uccidono di più, le bombe o quelli che decidono di lanciarle? Bestie sono diventati i bambini. Da ammazzare, cancellarne persino la vista e il suono dell’innocenza. Oramai stiamo arrivando a grandi passi verso i 4000 bambini morti nel genocidio dei palestinesi, assassinati dagli israeliani. Il termine giusto per chi uccide un bambino è questo: "assassinio", ed è senza se e senza ma, un crimine. Quattromila innocenti assoluti sterminati con freddezza con un bottone schiacciato da lontano, con noi tutti che guardiamo da un’altra parte, che ragioniamo ed esprimiamo dotte differenze, pelosi distinguo, ipocrite parole. Loro muoiono nel fragore di una bomba, spappolati, schiacciati e smembrati, noi si blatera di diritti e civiltà, di democrazie e di giustizia. Le parole sulle labbra dei loro assassini, israeliani e americani, diventano una poltiglia informe e maleodorante. Come ai tempi del nazismo si è superato il

Inutili file

Fossero stati i nostri padri o i nostri figli e figlie sotto quelle bombe cosa avremmo fatto? Contro gli stati più spietati e armati del pianeta, contro “l’appoggio incondizionato” di tutti gli altri occidentali, cosa avremmo fatto? Cosa avremmo fatto con i nostri figli che piangono disperati senza acqua e senza cibo, con le bombe che cadono continuamente, in una guerra tra Hamas e Israele che, a noi palestinesi moderati, non ci riguarda, cosa avremmo fatto? Io avrei fatto la cosa più sconvolgente e dolorosa di sempre: avrei raccolto i cadaveri dei duemila bambini uccisi e, avvolti nei piccoli sudari bianchi, li avrei depositati in una lunga fila al confine, davanti ai loro assassini. Solo dei bambini quella fila sarebbe stata lunga due chilometri (Duemila metri! Bestie maledette!) ma se ci aggiungessimo i civili incolpevoli, quello straziante sentiero raggiungerebbe i cinque/sei chilometri. Dalla parte opposta a quell'infame muro aggiungerei il chilometro e mezzo di morti israelia

Lupi distratti e agnelli mannari.

Non è democrazia un sistema che genera disperati, che manipola le opinioni, che impone le sue regole come derivate dal destino. Non è il pensiero differente il nemico, non il dubbio, non il cambiamento, la rivoluzione. Sono parole queste che riguardano sia Hamas che la Jihad, sia la Russia che gli Stati Uniti e questo fa pensare. Chi ha mai eletto gli Stati Uniti come guardiani e poliziotti del mondo? Chi se non il capitalismo e il liberismo esasperato, imposto con la violenza, ha creato lo sfruttamento e l’impoverimento dei molti a favore dell’arricchimento inimmaginabile dei pochi? Chi parla di popolo per dare poi tutto alle multinazionali? Non è democrazia quella che ha due pesi e cinquanta misure nel giudicare e condannare le ingiustizie e i crimini. Non è democrazia quella che confonde il profitto con l'evoluzione. Mettiamoci nei panni dei palestinesi: sfrattati con violenza dalle loro terre, trattati come bestie, rinchiusi e decimati in territori sempre più piccoli e poveri.

Pietà l'è morta.

Guardatelo negli occhi, se potete, quel bimbo spaventato, quella bimba disperata. Le ultime notizie portano a 1000 (MILLE!) il numero di bambini trucidati a Gaza e, adesso, di un ospedale colpito con centinaia di persone morte, lì dentro ricoverate. I decessi ad oggi a Gaza superano le tremila persone mentr e i vivi bevono acqua salata e aspettano di morire. 1000 Bambini 1600 Civili, donne e anziani. Forse 400 militari. 3000 morti. Ditemi: è una guerra o un genocidio? Tutti sono morti per vendetta, senza giustizia né umanità, senza un processo, l'80% di loro senza colpe e nemmeno speranze; morti innocenti e di questi, uno per uno, sono crimini di guerra, brutali e ignobili assassinii. Si chiama "guerra" quando una delle parti , quella dei maledetti assassini islamisti, è senza carri armati, artiglieria, marina e aviazione? Si chiama guerra questo tiro al segno tra i civili? Si può sperare in una giustizia quando l'immensa spietatezza dei dominatori possiede le bomb

Dalla parte sbagliata della storia.

  Oramai è chiaro anche ai sassi che ai crimini di guerra di Hamas, Israele sta rispondendo con altrettanti crimini di guerra ma della dimensione e la violenta efferatezza di un genocidio. Nulla mai giustificherà i settecento bambini per ora sterminati e le migliaia di civili incolpevoli uccisi, la violenza delle annessioni forzate di territori palestinesi e l’arroganza e il disprezzo oramai carattere distintivo di un popolo al completo sbando etico e morale. Nulla mai giustificherà Hamas e gli altri carnefici della Jihad per gli assassinii commessi e per avere immolato un intero popolo, quello palestinese, alla propria cieca bestialità, alla presunzione, all’ignoranza. Mai nessuno giustificherà il baratro morale dell’appoggio incondizionato a Israele dato dagli Stati Uniti, dall’Unione europea, gli occhi chiusi e il viso girato altrove rispetto a questa carneficina, alle istanze di giustizia del popolo palestinese da settant’anni a questa parte ignorate. Siamo tornati d

La giusta distanza

  Le immagini delle guerre sono sempre le stesse. Ci sono uomini e donne a cui è stato insegnato a uccidere, come macchine come automi, che a distanza di chilometri premono un bottone e poi si complimentano felici. Good Job! E sorridono con le zanne scintillanti. Ci sono paesaggi lunari devastati dalle esplosioni e foto di militari super equipaggiati perché con milioni di dollari spesi per uccidere sempre meglio anche l’occhio vuole la sua parte. Ci sono le foto delle esplosioni, di globi di fuoco immobili e quasi belli. Carri armati, aerei e dichiarazioni, parole e ancora parole sempre più vuote e false. Si scendesse dai telefonini, si scoprisse d’esser lì, si verrebbe annientati dal rumore. Quello dei missili, delle bombe delle urla disperate di chi si regge gli intestini e implora di morire. Le urla di un padre disperato con in braccio un piccolo fagotto avvolto in un lenzuolo insanguinato che implora un impossibile aiuto. Gli ospedali sono pieni, la corrente elettrica non c’é e nem

L'eterno orrore del colonnello Kurtz

  Nella striscia di Gaza sta avvenendo un vero genocidio. Sottoposti a bombardamenti per niente selettivi interi quartieri sono stati rasi al suolo. In questo momento circa 400.000 persone su due milioni, non hanno un posto dove ripararsi e il numero è destinato ad aumentare di ora in ora. Vivono come fantasmi uomini, donne, vecchi e bambini in una città senza acqua e corrente elettrica in balia dei bombardamenti e dell’imminente invasione israeliana. Nessuno può uscire da quei territori. Solo aspettare di essere massacrato. Hanno qualche colpa da espiare? No. Nessuna. Non hanno nessuna colpa i bambini e i civili, coloro che da settant’anni aspettano giustizia, il riconoscimento di almeno un pezzo della loro patria usurpata. L’applicazione delle risoluzioni dell’ONU in loro difesa. Nulla. Vince la legge del più forte e più furbo e mi fa veramente schifo l’ipocrisia ignobile che riempie le pagine di quasi tutta la stampa nostrana. A quanto risulta da numerose testimonianz