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Inutili file



Fossero stati i nostri padri o i nostri figli e figlie sotto quelle bombe cosa avremmo fatto?

Contro gli stati più spietati e armati del pianeta, contro “l’appoggio incondizionato” di tutti gli altri occidentali, cosa avremmo fatto?

Cosa avremmo fatto con i nostri figli che piangono disperati senza acqua e senza cibo, con le bombe che cadono continuamente, in una guerra tra Hamas e Israele che, a noi palestinesi moderati, non ci riguarda, cosa avremmo fatto?


Io avrei fatto la cosa più sconvolgente e dolorosa di sempre: avrei raccolto i cadaveri dei duemila bambini uccisi e, avvolti nei piccoli sudari bianchi, li avrei depositati in una lunga fila al confine, davanti ai loro assassini.

Solo dei bambini quella fila sarebbe stata lunga due chilometri (Duemila metri! Bestie maledette!) ma se ci aggiungessimo i civili incolpevoli, quello straziante sentiero raggiungerebbe i cinque/sei chilometri. Dalla parte opposta a quell'infame muro aggiungerei il chilometro e mezzo di morti israeliani.

Poi porterei tutti a camminare scalzi tra i cadaveri, sulle pietre sotto il sole, in silenzio e senz’acqua. Tutti.

Tutti i giornalisti, i politici, ciascun militare, tutti quelli che producono le armi, gli operai, i trafficanti, i benpensanti, i giudicanti, gli ignoranti, i mediocri, i distratti.


Le guerre sono esattamente l’inutilità di quella atroce fila.

C’è una quantità inimmaginabile di futuro cancellato, di giochi di bambini schiacciati brutalmente, di felicità per sempre scomparsa. In cambio solo odio, rancore e vendetta, qualche metro di terra e la certezza di altro sangue e altra ingiustizia.


Fu così per la persecuzione dei nazifascisti agli ebrei. Cancellarono la loro identità trattandoli come animali, gli negarono il diritto alla libertà confinandoli in lager invivibili e cominciarono, sistematicamente e orribilmente, a sterminarli. Uomini, donne, vecchi e bambini.

Avevano sulla fibbia dei pantaloni e ben profonda nella mente, la convinzione che un dio era con loro, che stavano facendo la cosa giusta e che il mondo dopo quel genocidio sarebbe stato migliore. Noi italiani a quel tempo, si riempivano i vagoni di innocenti e cantando virili si mandavano, dopo averli umiliati e torturati, alla morte certa. 


(Non tutti però. Ci fu chi scelse la parte giusta dove stare e salì sulle montagne a combattere per giustizia e libertà.)


Ma l’orrore si era impossessato delle menti al potere che addestravano i bambini al sangue, alle armi, a odiare gli altri bambini, la diversità.


Odio però, evidentemente, genera altro odio e oggi assistiamo a questo capovolgimento di ogni insegnamento umano.

Israele e Hamas hanno smarrito la ragione e sono fratelli di orrore e di sangue. 

Assassini entrambi e adesso al momento delle scelte, io così come la maggior parte del mondo, non stiamo con nessuno dei due.

C’è speranza? 

No. Nessuna.

Tutte le agenzie internazionali stanno gridando alla evidente tragedia, ma la bilancia è nelle mani sbagliate, quella degli assassini, e nessuno mai, oggi come allora, potrà cancellare l’orrore dalle nostre coscienze.

Si può scegliere però, oggi come allora, con coraggio, da che parte stare: quella giusta della Pace, della Giustizia e della Libertà, o l'altra della guerra e dell'orrore. 

Ma ricordate: questi bambini indietro non potranno mai più tornare. Ora e subito è il momento di farsi sentire.


Ps- Facebook, come tutti i social, stanno applicando una politica di restrizione di visibilità per questo tipo di post a contenuto politico.

Ci vogliono ovviamente non pensanti e distratti.

Opponiamoci e splendiamo invece.

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