Stanotte, nel cuore della notte, ho sognato mio fratello Stefano e mi sono svegliato singhiozzando.
Me lo aspettavo perché troppi fili si sono incrociati col secondo posto di Lucio Corsi a San(ST)remo.
Come già detto, a casa mia, ho avuto la fortuna di crescere a pane e canzoni. Pino, l’altro mio fratello, continua a sfornarne di bellissime mentre Stefano, che era più sul cantautorato in senso stretto, più non può farlo.
Manca quel casinista, non c’è niente da fare, e non c’è tempo che possa lenire la nostalgia, fermare il cadere inesorabile di questa foglia leggera. Cosa ben diversa è invece la bellezza che vive in me grazie al suo passaggio; quella è la primavera che sempre splende.
Lucio Corsi era stato notato e amato da Stefano già dieci anni fa, ed è stata una ventata di contentezza fresca aver visto la sua felicità impacciata e sincera sterminare tutta quell’imbecillità volgare, quegli ego mal risolti e quello sfacelo di “musica” (sterco) commerciale, chimica e sinteticamente plasticosa a cui le major vogliono abituarci.
Manca, miei cari, manca un’educazione emozionale, manca la possibilità di sbagliare in questo mondo di tutorial e di cos’è ASSOLUTAMENTE da non fare, o da fare “nella giusta maniera”.
Hanno rotto i cabasisi questi esperti di niente che, senza emozione ed empatia, governano solo tecniche imparate a memoria. Hanno rotto pure quelli che rivendono passione senz’arte, paccottiglia finto emotiva e “de core” un tanto al chilo da immolare al dio minore dello specchio dal quale mai si sono visti. Hanno rotto questi politicamente corretti che finiscono per puzzare di incenso e olio di ricino. Hanno rotto gli ignoranti, gli imbecilli, I cognitivamente deficienti che affollano ogni schermo e che, a ogni istante, vogliono venderci (e vendersi) per vincenti.
Rivendico quanto imparato dai miei fratelli: il pensiero critico, la poesia, l’ironia feroce, l’umorismo intelligente come medicina infallibile, la musica mai slegata dal pensiero e quest’ultimo sempre mosso dalla sincerità, dalla difesa dei principi, dei valori civili e sociali e mai, mai, retorici.
Lucio Corsi è un tuffo nella poesia del vivere, in quella bellezza tenera e spero riesca a non farsi stritolare.
Ne abbiamo bisogno tutti, oggi più che mai.
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