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La Grande Conversione

 


 La grande conversione.
Non per umanità, ma per convenienza. Non per senso morale, ma per ricerca di consenso.
Eccolo “il risveglio delle coscienze” a cui stiamo assistendo nelle ultime ore. Improvvisamente scrivono articoli e pubblicano foto, tutti diventano consapevoli che si è “passato un limite”, che forse è “scappata la mano”.
Invece no.
Era, ed è, tutto pianificato. Tutto l’orrore, tutta la rete di silenzioso consenso, tutta l’ideologia marcia che ha generato tutto questo.
Tutto. Esattamente come questa “conversione”.
Sarebbe bello immaginare, per loro, un futuro di notti insonni alle prese con la loro coscienza, ma niente è più lontano dalla verità. Questi non ne hanno di coscienza, di morale, di umanità.
Sono mostri.
Proprio quella marcia che gridava “sono una mamma”, proprio quello spietato col parrucchino rosso che blaterava di libertà. Proprio tutti. Come il “grande giornalista”, il “grande direttore, novello storico”, proprio come tutta la televisione e la stampa. Marci.
Ora si affannano a cambiarsi i vestiti che quelli di prima avevano inzuppati di crimini e falsità. Ma non c’è nessuna inversione di rotta.
Lì la gente non avrà nessun futuro e continuerà a morire, nonostante gli aiuti, la pacificazione col mitra in bocca e i bambini nel mirino.
Quelli che sono assassini, colpevoli, complici e carogne rimarranno tali.
Quelli che sono morti, anche.
Personalmente, e so di non essere solo, oggi come allora ripeto: MAI PIÙ!
Ma da adesso che vadano all’inferno con le loro cerimonie ipocrite, coi loro "giorni della memoria" (perduta, o mai avuta) e col vittimismo peloso e omicida.
Sono voluti entrare nella parte sbagliata della storia, che ci rimangano, in compagnia del peggio dell'umanità.

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