La tremenda spirale che si è innescata nella mente del “popolo degli eletti” è, così come l’incapacità di porre un freno all’orrore da parte dell’intera loro comunità, un qualcosa su cui meditare.
Ben altra cosa è invece l’ipocrisia, l’ignavia, di tutti quelli che tacciono o minimizzano: questa è banale, quanto schifosa, complicità.
Non fosse che nel frattempo la mattanza è diventata talmente grande da far perdere pure quel minimo riserbo nel manifestare compiacimento da parte degli assassini, la questione ancora passerebbe, nella maggior parte dei giornali, in secondo e terzo piano, dopo le notizie sportive o l'imbecillità e l'inadeguatezza che la classe politica ci riserva ogni giorno.
Il silenzio, più o meno rotto da qualche singhiozzo, è quello che accomuna tutti al trogolo nel quale grugnendo cercano di differenziarsi l’uno dall’altro. Di fronte alla scientificità e all’evidenza dell’ecatombe è però poca cosa.
Gli unici a fare qualcosa, sempre poco e tardi, ma almeno ad alzare la voce, vengono trattati ancora come inopportuni, col fastidio di chi non riesce a capire le “grandi manovre” della politica internazionale. Ricordo ancora amaramente le sprezzanti definizioni di "pacifinti", o le spericolate adesioni all'operato degli omicidi al tempo, sino alla minimizzazione, superiore e distratta, sulle "vittime collaterali".
Le persone, visto lo scollamento coi partiti oramai irreparabile, fanno da sé e lo fanno col cuore. È un esplodere di bandiere, proteste, di un passaparola di consapevolezza, di confronto e infine di scelte consapevoli che È vera e vitale Politica.
Il PD è morto su questa questione (pure su altre d'accordo...) e se ora, innanzi all'urgenza dei fatti, c'era una speranza di riscatto morale si è immolato nelle sue solite e irrisolvibili ambiguità.
È invece la migliore Italia quella che si sta muovendo, quella che allora, negli anni della seconda guerra mondiale, lentamente ma inesorabilmente, si ritrovò sulle montagne a combattere ESATTAMENTE questa ideologia dell’orrore.
Essendo soli e senza una rappresentanza politica forte e coesa, dobbiamo moltiplicare questi sforzi perché il male, oggi come allora, si nutre del silenzio.
Non ci sarà però nessun esercito russo a irrompere nei campi di concentramento e liberare dalla morsa dell’orrore quei poveri disperati. Quindi dobbiamo, ALMENO, pubblicare post, partecipare con un like, condividere, creare massa e movimento soprattutto fuori dai social tra le persone, spezzare l’isolamento imposto dagli algoritmi, praticare il blocco di ogni prodotto che ha a che fare con lo Stato dei Mostri.
Il nemico (e su questo se vogliamo sopravvivere TUTTI, ne dovremo riparlare e con grande attenzione) è in un sistema di vita, tossico e marcescente, a cui lentamente ci hanno drogato, dove tutto il male si è interconnesso e organizzato. Siamo abituati a vivere male e se non interverremo con forza sarà terribile.
Quello a cui oggi la maggior parte del mondo volta la faccia, succederà molto probabilmente anche a noi.
Immaginateli, allora, con i volti dei vostri figli quei bambini martoriati tra le macerie.
E se siete Umani AGITE!
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