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Bravi ragazzi


Guardatele bene, queste due foto. Sembrano normali, vero? Sembrano ragazzi qualunque. Non lo sono. Quella che è rappresentata in queste foto è la normalità del male.
In una foto c’è la Sayeret Golani, l’unità che ha massacrato a sangue freddo, con il supporto diretto della 14ª Brigata, venticinque persone, tra le quali quattro bambini. Gli equipaggi di otto ambulanze, sei squadre di soccorso della Protezione Civile dipendente delle Nazioni Unite e vari civili. Massacrati a freddo e sotterrati per cercare di coprire le prove del massacro. Ci sono dubbi su quali e quanti altri omicidi abbiano commesso questi “bravi ragazzi” nella loro “carriera” di assassini pagati? In questi giorni sono andati in vacanza in Marocco (!!) per poi tornare “ritemprati” a fare felicemente il proprio lavoro: massacrare senza pietà i civili. Quanti di questi incontreremo in vacanza in Italia?
Nell’altra foto ci sono altri “bravi ragazzi”: quelli della fascistissima banda Koch che, tra il 1943 e il 1944, si distinsero per la bestialità e il sadismo dei loro interrogatori, per la violenza e la spietatezza del loro operato. Alcuni, così come quelli della Legione Muti e tanti altri, finirono malissimo (mai abbastanza), altri (troppi) si salvarono grazie a un’immeritata pietà dei legislatori del tempo.
Chi sono i cecchini che ogni giorno gambizzano i bambini “per lavoro”? Chi sono quelli che premono un bottone per il lancio di un missile da un drone, sapendo perfettamente il numero di civili (donne e bambini!) che uccideranno? Chi decide per la morte di civili incolpevoli? (Parliamo di numeri di oltre centomila persone, la metà dei quali bambini). E della fame e della sete? Della sistematica distruzione di tutte le infrastrutture? Dove andranno a vivere due milioni di persone?
Continuano a chiamare questo “lavoro”, continuano a chiamarle “vittime collaterali”, continuano a chiamarla “guerra”.
Nessuna di queste parole è quella giusta.

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