Passa ai contenuti principali

Il mondo al contrario

 
Il nuovo ordine mondiale che si è imposto dalla presa al potere di Trump… non è per niente “nuovo”.
Sono solo cadute un po’ (badate bene, non tutte) di ipocrisie e oramai non essendoci più morale non è nemmeno necessaria la vergogna, nemmeno il bisogno di una bugia. Così come l’italico ventennio, il nuovo ordine usa la rabbia e la violenza, la
vendetta e l’ignoranza, come linguaggio identitario.
Il loro padrone, così come ai tempi bui, rimane il potere, il capitale, per il quale tutto è lecito, insomma il vero fine di tutto sono i soldi. 

Siamo tornati a Patrizi e plebei.
Oggi come allora si sono spartiti il mondo solo i più sanguinari e scaltri, i più furbi e potenti e l’hanno fatto col voto entusiasta del solito esercito di pecore ignoranti che da ogni tempo ammorba il futuro.

Rifiutano la scienza, la cultura, l’integrazione. Odiano qualunque voce divergente, odiano i poveri (cioè tutti noi) che considerano semplicemente come inutile carne da macello, utili servitori/compratori.


Quando è successo tutto questo e perché non ce ne siamo accorti?
È stato un preciso disegno/colpo di stato?
(Questa è una domanda retorica…Certo che sì!)
Quando le pecore son diventate mannare?

E ora che fare?

La mattanza è semplicemente ri-cominciata, esattamente come successe per l’avvento di baffetto e mascellone. Questa volta però con un potere infinitamente maggiore e con un’opposizione altrettanto infinitamente inadeguata, impreparata e incolta.

Nel frattempo giocano. Fanno sceneggiate.
Con le faccette buffe e le affermazioni categoriche, tutto come allora…
Per capirci: Le seguenti sono frasi dei tempi di ricino e bastoni… 



  • Abbiamo dei vecchi e dei nuovi conti da regolare: li regoleremo
  • Agli atti di guerra risponderemo con atti di guerra
  • Alle sanzioni militari risponderemo con misure militari
  • All'ombra dei nostri gagliardetti è bello vivere, ma se sarà necessario sarà ancora più bello morire
  • Andremo contro chiunque, di qualunque colore, tentasse di traversarci la strada
  • Badate che l'Italia non fa più una politica di rinunce o di viltà, costi quello che costi.
  • Bisogna essere forti, bisogna essere sempre più forti
  • Bisogna soprattutto osare
  • Fermarsi significa retrocedere.
  • Italia dura, Italia volitiva, Italia guerriera



    Vi risuonano vero?

    Prepariamoci, siamo di nuovo dalla parte sbagliata della storia e ci sarà da farsi molto male.

Commenti

Post popolari in questo blog

Ragazzacci

  Certe età sono schive come animali selvatici. Per me, senza figli, gli unici osservatori possibili sono l’insegnamento e qualche amicizia, le persone, certe preziose e alcune pericolose. Ho un’ammirazione sovrumana per molti amici genitori e quando vedo quel che costa la battaglia quotidiana che affrontano per amore, mi sciolgo. Sarà che (per me) le parole sono importanti, chi poi, psicologi e insegnanti, guarisce e fa crescere le persone con, appunto, la sola forza delle parole, ha il mio incontrastato amore. I ragazzi vivono un mondo a loro fortemente ostile, un oggi narcisista e paranoico, saccente, ignorante e presuntuoso, ladro e infame, che a ogni passo propone un tutorial sulla “giusta” maniera per risolvere le cose. Alla fine, c’è sempre qualcuno al mondo che gli/ci toglie la preziosa illusione di essere i migliori, la personalissima progressione necessaria per cercare di esserlo. Tutto è diventato pericolosamente binario: vincenti/perdenti, bianchi/neri, g...

Inutili file

Fossero stati i nostri padri o i nostri figli e figlie sotto quelle bombe cosa avremmo fatto? Contro gli stati più spietati e armati del pianeta, contro “l’appoggio incondizionato” di tutti gli altri occidentali, cosa avremmo fatto? Cosa avremmo fatto con i nostri figli che piangono disperati senza acqua e senza cibo, con le bombe che cadono continuamente, in una guerra tra Hamas e Israele che, a noi palestinesi moderati, non ci riguarda, cosa avremmo fatto? Io avrei fatto la cosa più sconvolgente e dolorosa di sempre: avrei raccolto i cadaveri dei duemila bambini uccisi e, avvolti nei piccoli sudari bianchi, li avrei depositati in una lunga fila al confine, davanti ai loro assassini. Solo dei bambini quella fila sarebbe stata lunga due chilometri (Duemila metri! Bestie maledette!) ma se ci aggiungessimo i civili incolpevoli, quello straziante sentiero raggiungerebbe i cinque/sei chilometri. Dalla parte opposta a quell'infame muro aggiungerei il chilometro e mezzo di morti israelia...

Liberiamoci!

  La situazione innescata dall’irresponsabilità sovranista statunitense è, per sé stessa e per il mondo, tragica. Fare a meno degli Stati Uniti è però necessario e complesso. No! Non tagliamo nulla degli Stati Uniti della Beat Generation, né di quelli di Pete Seeger, di Woody Allen, dei sinceri democratici, di generazioni e generazioni di uomini e donne che, per la Democrazia, per la conquista dei diritti civili e per la Libertà, si sono immolati.  Gli Stati Uniti sono, anche e soprattutto, Martin Luther King, sono letteratura, jazz e blues. E noi, con quel popolo di ultimi, siamo fratelli e sorelle. Sono nostri compagni. Ma recidere il cordone che ci lega alle amministrazioni sanguinarie e sprezzanti dei diritti internazionali, che si sono succedute negli ultimi decenni, con la logica perversa e inumana delle multinazionali e le interferenze tossiche della CIA, è diventato per l’Europa e per l’umanità tutta esiziale. I loro e i nostri sovranisti sono già stati sconfitti da...