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Quel che vale

 

Vale più ciò che cerchiamo di afferrare senza riuscirci, quello che non possediamo, quello che ci sfugge per come siamo e ci spinge a ripensarci.
Vale più correre a perdifiato incontro all’amore senza nemmeno capirne la ragione e in un rotolare di sassi ritrovare anche solo per un momento il sorriso d’una felicità bambina.

Oppure val più scappare per dar ragione a una paura ignota? Sentire nella distanza la propria salvezza e nella trasmutazione il definitivo abbandono. Val più voltarsi solo all’ultimo indietro e lasciare in una lacrima tutte le risposte e in un fruscio tutte le parole?

Rimane un cespuglio di alloro della piccola ninfa spensierata Daphne. Un tremore indifeso all’ingiustizia e alle colpe altrui.

Per la protervia di Apollo, per la vendetta di Amore e per quelle colpe che alle donne hanno sempre cercato d’addossare e che le costringono a scomparire.

 

Valerio Perla

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