La tremenda spirale che si è innescata nella mente del “popolo degli eletti” è, così come l’incapacità di porre un freno all’orrore da parte dell’intera loro comunità, un qualcosa su cui meditare. Ben altra cosa è invece l’ipocrisia, l’ignavia, di tutti quelli che tacciono o minimizzano: questa è banale, quanto schifosa, complicità. Non fosse che nel frattempo la mattanza è diventata talmente grande da far perdere pure quel minimo riserbo nel manifestare compiacimento da parte degli assassini, la questione ancora passerebbe, nella maggior parte dei giornali, in secondo e terzo piano, dopo le notizie sportive o l'imbecillità e l'inadeguatezza che la classe politica ci riserva ogni giorno. Il silenzio, più o meno rotto da qualche singhiozzo, è quello che accomuna tutti al trogolo nel quale grugnendo cercano di differenziarsi l’uno dall’altro. Di fronte alla scientificità e all’evidenza dell’ecatombe è però poca cosa. Gli unici a fare qualcosa, sempre poco e tardi, ma almeno ad ...
La grande conversione. Non per umanità, ma per convenienza. Non per senso morale, ma per ricerca di consenso. Eccolo “il risveglio delle coscienze” a cui stiamo assistendo nelle ultime ore. Improvvisamente scrivono articoli e pubblicano foto, tutti diventano consapevoli che si è “passato un limite”, che forse è “scappata la mano”. Invece no. Era, ed è, tutto pianificato. Tutto l’orrore, tutta la rete di silenzioso consenso, tutta l’ideologia marcia che ha generato tutto questo. Tutto. Esattamente come questa “conversione”. Sarebbe bello immaginare, per loro, un futuro di notti insonni alle prese con la loro coscienza, ma niente è più lontano dalla verità. Questi non ne hanno di coscienza, di morale, di umanità. Sono mostri. Proprio quella marcia che gridava “sono una mamma”, proprio quello spietato col parrucchino rosso che blaterava di libertà. Proprio tutti. Come il “grande giornalista”, il “grande direttore, novello storico”, proprio come tutta la televisione e la stampa...